Hoshi Shin’ichi (1926-1997) è stato uno
dei più rappresentativi e prolifici scrittori
di narrativa fantascientifica in Giappone. È
ricordato in particolar modo per la sua ampia
produzione di short stories, a volte anche più
brevi di tre pagine, che gli hanno assicurato il
soprannome di “dio delle short short stories”.
Pronipote del celebre scrittore Mori Ōgai, la
passione per le lettere scorre nel sangue di
Shin’ichi, che già dagli anni universitari inizia
a collaborare con alcune riviste amatoriali
pubblicando racconti brevi. Tuttavia è
l’incontro con un’opera di Ray Douglas
Bradbury nel 1951, Cronache marziane, ad
aprirgli gli occhi sul genere della fantascienza.
Shin’ichi subisce immediatamente il fascino
dell’universo e dei suoi misteri. Durante la
sua attività ottiene diversi riconoscimenti, tra
cui il Premio Naoki nel 1961 per una raccolta
di short stories, il “Mystery Writers of Japan
Award” per ben tre volte e il “Japan SF Grand
Prize”.
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