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Tawada Yōko
Gli ultimi bambini di Tokyo
by: Tawada Yōkoun Giappone devastato da un disastro nucleare, rimane un barlume di speranza e un gioioso invito alla resistenza.
€15.00
traduzione dal giapponese di Veronica De Pieri
Il Giappone ha chiuso i propri confini separandosi dal mondo, dopo aver subito un enorme disastro nucleare che ha compromesso irrimediabilmente la salubrità del suolo e dei mari che lo circondano. Isolati in questa realtà postatomica senza contatti con l’esterno, i bambini nascono con corpi deboli e deformi mentre gli anziani sembrano destinati a non dover subire alcun logoramento fisico o malattia. Mumei è uno scolaro fisicamente fragile, ma dotato di uno spirito acuto, spensierato e resiliente; come tutti i bambini nati dopo il disastro ha i capelli già grigi, ma è incredibilmente compassionevole e saggio, libero da autocommiserazione o pessimismo. Vive con suo nonno Yoshiro che si prende cura di lui con costante dedizione. La generazione di Yoshiro è responsabile degli errori che hanno portato il paese alla catastrofe, ma i bambini sono gli “emissari” che traghetteranno il Giappone verso “la bellezza del tempo che deve ancora venire”.
Tawada ribalta abilmente i presupposti di uno scenario distopico postatomico riuscendo a creare un romanzo pieno di luce, che parla al nostro presente del nostro futuro.
«Tawada non evoca mai esplicitamente il disastro di Fukushima, ma gli “adattamenti ambientali” che presenta nel racconto pongono quesiti aperti che appartengono senza dubbio al nostro tempo. In risposta, Tawada presenta una nuova epoca in cui i codici (genetici, linguistici) su cui il nostro mondo è costruito sono ormai in frantumi, le loro sequenze confuse e le mutazioni che ne conseguono danno vita a una realtà che è sia familiare sia onirica». The White Review