Miruna, una storia

traduzione dal romeno di Roberto Merlo

In un villaggio isolato nei Carpazi dal nome bizzarro, Valea Rea, “Val Cattiva”, ultimo avamposto della società tradizionale romena non ancora sommerso dalla marea montante della modernizzazione, un uomo anziano che vede approssimarsi la fine dei suoi giorni comincia a raccontare ai nipotini, un ragazzino e una bambina, storie sospese tra il ricordo e l’immaginazione, in cui il filo rosso della saga familiare si intesse nell’arazzo dei grandi eventi della Storia dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino ai giorni della narrazione. Il ragazzino, diventato adulto, è il ri-narratore di queste storie a metà tra il reale e il fantastico, il cui mistero sembra continuare a vivere nella sorella, Miruna, che ha ereditato gli occhi e la speciale “vista” del nonno.
Miruna, una storia è un romanzo il cui nucleo è l’esplorazione dei temi e dei motivi che strutturano l’immaginario della società tradizionale romena, di quel mondo rurale che nel corso del XX secolo ha subito trasformazioni radicali che l’hanno portato sull’orlo della scomparsa, ma che ancora ostinatamente sopravvive e continua a raccontare le proprie storie.
Descritto da un critico come un “gioiello letterario il cui incantesimo strano e singolare tiene il lettore in sua balia”, Miruna, una storia ha ricevuto il “Premio per la Prosa dell’Associazione degli Scrittori di Bucarest” nel 2007.