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Laurain Antoine
Il cappello di Mitterrand
di: Laurain AntoineCome il cappello di Mitterrand va in testa a qualcuno, questo sconvolge i destini dei loro possessori come un talismano misterioso.
€9.00
traduzione dal francese di Monica Capuani
Credete che gli oggetti possano influenzare le nostre vite? Essi sono dotati di un potere segreto?
Come il cappello di François Mitterrand va in testa a qualcuno, questo sconvolge i destini dei loro possessori come un talismano misterioso.
Una notte a Parigi, Daniel Mercier, contabile, pranza da solo in un pub, quando un ospite illustre si siede al vicino tavolo: François Mitterrand. Finito il suo pasto, il presidente dimentica il suo cappello, che il nostro protagonista decide di assumerne la proprietà. Sa che la sua vita potrà subire dei cambiamenti. Come un talismano, il famoso feltro nero ben presto trasforma il destino del piccolo impiegato nella sua azienda. Daniel avrebbe risolto il mistero del potere supremo? Ahimè, a sua volta perde il prezioso oggetto che continua il suo viaggio su altre “teste” il cui destino, all’improvviso, cambia favorevolmente. Questa spiritosa e vivace favola, come il famoso cappello, ha un fascino misterioso – quella di resuscitare un tempo e, soprattutto, mettere in luce, attraverso una galleria di personaggi, il nostro sogno: vedere la realizzazione dei nostri desideri più per magia che per casualità. Passando il cappello di Mitterrand di testa a testa, Antoine Laurain nel suo romanzo ci conduce con gioia. A un certo punto, il cappello del presidente saprà anche trasformare un fedele lettore di Le Figaro in uno di Libération!
«Io credo nelle forze spirituali» annunciò un giorno François Mitterrand al popolo francese a cui aveva presentato le sue ultime volontà presidenziali. Il malizioso Antoine Laurain si è chiaramente ricordato questa strana frase facendo del cappello di Mitterrand un portafortuna». Le Figaro
«Antoine Laurain firma un quarto romanzo eccellente, con uno scenario molto intelligente ed emblematico degli anni ’80. Okay, la formula è facile, ma non possiamo resistere: giù il cappello!» L’Express